GLENN ALEXANDER & SHADOWLAND – Rainbow’s Revenge

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GLENN ALEXANDER & SHADOWLAND
Rainbow’s Revenge 2016

Originario di Maize, una cittadina agricola del Kansas, cresciuto in una famiglia appassionata di musica, ma priva di possibilità economiche, Glenn Alexander riesce a diventare allievo del jazzista Jerry Hahn (5th Dimension, Gary Burton, insegnante in varie università) alla Wichita State University. A 22 anni diventa assistente e poi professore di chitarra; nel tempo libero suona in duo con Hahn, affinando le sue qualità. Si trasferisce nel New Jersey, ma per alcuni anni fatica a trovare una scrittura finchè le cose si mettono meglio, insegna in scuole e college e partecipa alla registrazione di molti album di formazioni locali. Dal 2008 è il chitarrista di Southside Johnny & The Asbury Dukes; parallelamente ha suonato con altri artisti e inciso dischi solisti, in varie configurazioni (The Coalition, The Connection, Stretch) o con la figlia Oria.

Gli Shadowland sono una specie di side-project dei Dukes, condividendo la sezione fiati di John Isley (sax, arrangiatore e coproduttore del disco), Chris Anderson (tromba) e Neal Pawney (trombone), il batterista Tom Saguso e come ospite alle tastiere Jeff Kazee. Gli unici membri non condivisi sono il bassista Greg Novick e la cantante Oria. Per il chitarrista questo disco rappresenta un ritorno alle radici, certificato anche dal titolo. Shadowland è stato il club di Wichita nel quale per la prima volta ha debuttato una chitarra elettrica; per Glenn vale come riassunto delle passioni musicali di una vita, dal jazz all’honky tonk, dal funky al rhythm and blues, con un pizzico di mistero e di sorpresa. In effetti si passa dal jazz raffinato di Come Back Baby al blues di Big Boss Man e di Earl Erastus, dalla ballata soul Common Ground al soul fiatistico di Memphis Soul, dal funky-rock di The Odds Are Good al robusto errebi Get A Life nel quale si sente anche l’armonica di Southside Johnny. Chitarra e fiati fanno sempre o quasi il loro dovere, mentre manca qualcosa sotto il profilo vocale e talora nell’aspetto compositivo. Disco consigliato agli appassionati dell’Asbury Sound.

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