THE SOURS – The Sours
THE SOURS
The Sours
(Zoze Music 2013)
Un annetto fa circa, Sasha Markovich, chitarrista e produttore di New York aveva pubblicato un interessante disco in cui guidava un progetto che andava sotto la denominazione di Yagull, il disco, intitolato Films si era rivelato una piacevolissima scoperta. Ora, Markovich torna a colpire con qualcosa di assolutamente diverso ma altrettanto interessante. Anche qui si tratta di un progetto, a due stavolta, di cui il chitarrista condivide la paternità con la cantante Sarah Schrift sotto il nome di The Sours, che è anche il titolo della produzione.
Un progetto acustico, cantautorale, molto intimista. Undici brani che si consumano in poco più di mezz’ora, come i vecchi dischi di quando c’erano solo il lato A e il lato B, e c’era un ben definito perché le canzoni erano distribuite in quel modo.
Protagonista di The Sours è soprattutto la Schrift, con la sua voce duttile e le canzoni che portano tutte la sua firma, talvolta condivisa con Markovich, fatta eccezione per un paio di episodi in cui al duo si unisce, sia a suonare che a comporre il pianista Kana Kamitsubo. E Gnt, una delle due tracce col pianoforte è sicuramente tra quelle più riuscite del disco.
Parrebbero quasi dei demo, tanto sono essenziali queste canzoni, ma invece sono creature fatte e finite, con una loro struttura completa, solida e cantate in maniera definitiva. Nel background vocale della Schrift sembrano esserci tutte le grandi cantanti degli ultimi quarant’anni, echi di Joni Mitchell – ma è forse la meno evidente, anche se l’attacco di Angie sembra provenire da un disco della cantante canadese– fino a Norah Jones, passando per Rickie Lee Jones, la britannica Kate Bush, e addirittura in certe sfumature del blues pop Seawitch persino qualcosa dell’immensa Bonnie Bramlett. Il lavoro del partner è discreto, mai invasivo, capace – ad esempio nel brano appena citato – di inserire azzeccate parti soliste laddove ci si aspetterebbe solo la ritmica, e lo stesso accade nella già citata Angie e nell’altrettanto bella Survivalist. Le note di accompagnamento della casa discografica citano anche Nick Drake e Amy Winehouse tra le fonti di possibile ispirazione, speriamo non sia così vista la fine prematura di entrambi; meglio la definizione del “Milwaukee Express” che parlando del mood del disco dice che è da tre del mattino.
Sarah Schrift oltre che cantautrice è anche pittrice e i due uccelli in copertina sono opera sua.
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